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Dead Rising 4 compie appieno il suo dovere, intrattenendoci nelle circa 8/10 ore necessarie a raggiungere i titoli di coda, grazie soprattutto ad un umorismo e ad una leggerezza della messa in scena che, poco alla volta, allevia la ridondanza concettuale del gameplay.
Sebbene sia privo della stessa carica di tensione e della medesima spinta survival che caratterizzava il primo capitolo, Dead Rising 4 si mantiene comunque coinvolgente al punto giusto e divertente quanto basta per spronarci a sventrare ogni zombie che si frappone sulla nostra strada. Siamo però più dalle parti di un action scacciapensieri che in quelli di un horror in cui la nostra vita è seriamente in pericolo: solo in casi assai rari, d'altronde, dovremo preoccuparci della nostra sopravvivenza. In assenza di un timer che scandisce l'avanzamento, girovagare tra i negozi di Willamette ha quasi il gusto di una gita turistica.
Le orde di non-morti sono sì molto numerose, tanto da fagocitare l'intero schermo, ma sono anche meno aggressive del previsto, e non ci vorrà molto prima che la nostra motosega si macchi del loro putrido sangue. Tra superstiti da aiutare, brevi sezioni investigative armati di fotocamera e trucidamenti di massa, gli amanti della caccia-allo-zombie e del bricolage potranno sbizzarrirsi nell'assemblare nuovi strumenti di morte. Nulla, a tal proposito, è mutato rispetto all'edizione per Xbox One e PC: l'incedere si mantiene sempre avvincente, in una fiumana di devastazione e budella, umorismo nero e violenza catartica.
E sebbene la noia e la ripetitività inizia a far capolino di tanto in tanto, complice anche un livello di sfida tutt'altro che stimolante, nel complesso Dead Rising 4 resta fedele fino alla fine al suo obiettivo principale: spronare il più possibile la fantasia perversa di ogni giocatore, affinché trovi sempre nuovi metodi con cui epurare il mondo dalla minaccia dei mangia-cervelli.